Il governo del ridicolo.
SUPERBONUS E MALAFEDE
Se questo ridicolo governo avesse un po’ di dignità, non dico che ringrazierebbe il Conte-2 per il Superbonus 110% che ci ha garantito due anni di crescita record malgrado il Covid, le politiche recessive di Draghi e le auto-sanzioni (come un anno fa ammise su Tpi l’attuale deputato FdI Tremonti: “La ripresa non è di breve durata ed è dovuta ai bonus del governo Conte”).
Ma almeno tacerebbe.
Invece non solo blocca i crediti agevolati dei bonus edilizi, tradendo l’impegno elettorale. Ma straparla di buchi di 110-120 miliardi mai registrati nelle ultime tre leggi di Bilancio e di fantomatici costi di 2 mila euro per italiano (che, se gli investimenti fossero costi, ammonterebbero a 80-90 euro).
E si fa scudo dell’Ue, anche se Eurostat esclude che il Superbonus impatti sul debito e Von der Leyen lo elogiò in una lettera a Draghi, che naturalmente lo schifava ma si faceva bello del +6,6 di Pil nel 2021 e del +3,7 del 2022 come se fosse roba sua.
La verità indicibile è che il 110% è un’idea geniale con un solo torto: è venuta al partito sbagliato, ergo va demolita. Alla lapidazione partecipa la presunta informazione: non solo quella di destra, che fino a ieri lodava il Superbonus perché lo lodavano le destre e ora lo massacra perché le destre lo cancellano; ma anche Rep, che titola su “frodi per 7,5 miliardi”, anche se l’articolo parla del “bonus facciate” di Gentiloni (ma sì, il commissario Ue) e Franceschini, le truffe sono meno della metà e riguardano il Superbonus solo per l’1%.
Pare passato un secolo da quando si teorizzava che un premier non deve attaccare le opposizioni, neppure se mentono. Era l’11 aprile 2022: in pieno lockdown, Meloni e Salvini accusarono Conte di avere “svenduto l’Italia” agli ordini “del diktat di Germania e Olanda” firmando nottetempo e di nascosto il Mes.
Il premier replicò in conferenza stampa: “Il Mes esiste dal 2012, non è stato attivato la scorsa notte, come falsamente e irresponsabilmente hanno dichiarato Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Questo governo non lavora col favore delle tenebre: guarda negli occhi gli italiani e parla con chiarezza. È una menzogna. Non abbiamo firmato alcuna attivazione del Mes, perché l’Italia non ne ha bisogno e lo ritiene inadeguato”.
Salvini e Meloni insorsero come se Conte li avesse crivellati di colpi. Mentana disse: “Se le avessi conosciute in anticipo, non avrei mandato in onda quelle parole su Salvini e Meloni”. E Severgnini sul Corriere censurò l’“uscita inopportuna”.
Oggi invece, sulle calunnie di Meloni & Giorgetti a Conte, tutti tacciono, anzi acconsentono. Quindi, se un premier sbugiarda le false accuse di due oppositori, è uno scandalo. Se una premier lancia false accuse a un oppositore, è cosa buona e giusta.
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